Un giro fuori porta.
Spesso si cerca di fare giri lontano di casa, addirittura all’estero, senza rendersi conto che spesso anche dietro l’angolo abbiamo posto belli da visitare e strade che merita calcare con le nostre moto.
Ecco che a Maggio abbiamo deciso di fare una puntatina al Passo della Raticosa.
Dopo essere partiti da Modena abbiamo velocemente atraversato Bologna e ci siamo avviati in direzione di Sasso Marconi.
Pochi chilometri dopo passato Casalecchio, abbiamo fatto una deviazione sulla sinistra per andare a visitare Palazzo de Rossi, la sontuosa dimora di Bartolomeo dè Rossi, ove dame, paggi e cavalieri avessero la possibilità di passare ore di piacere e di riposo, godendosi la deliziosa vita in campagna, lontani dagli affanni della guerra.
Dopo una piccola sosta, ci siamo avvicinati alle colline e dopo pochi chilometri eravamo lungo gli splendidi tornanti in mezzo ad un verde a volte raro in alcune zone del nord.
Siamo passati da Livergnano, noto per un piccolo museo sulla seconda guerra mondiale, in realtà un garage con tanti reperti storici originali seguito da un gruppo di appassionati. Non bisogna dimenticare,
infatti, che proprio qui stazionò per un inverno intero la famosa Linea Gotica con le truppe Alleate arroccate in mezzo alla neve in attesa di sferrare l’offensiva finale contro le forze nazifasciste.
La giornata soleggiata ed il traffico quasi inesistente ha fatto sì che la guida fosse semplicemente rilassante e appagante.
Arrivati sulla Raticosa (968mt slm)abbiamo parcheggiato i nostri bolidi nell’ampio piazzale e dopo avere guardato con invidia altri bolidi ci siamo presi un caffè caldo. Pochi attimi ed eravamo nuovamente in sella passando direttamente dalla Futa (968 mt slm).
A mezzodì ci siamo “scranati” a Barberino per l’inevitabile fiasca di vino e carne a volontà.
Nel primo pomeriggio capatina d’obbligo alla mitica pista poi nuovamente gas a manetta per raggiungere Castel dell’Alpe nel comune bolognese di San Benedetto Val di Sambro.
Il lago è splendido ed il luogo molto tranquillo. Ideale per chi vuole passare qualche ora fuori del caos e godendosi la vista delle papere che starnazzano nell’acqua. Volendo ci si può fare una gitarella in barca, ma noi eravamo ormai cotti per andare oltre.
Tornando a casa abbiamo seguito il Fondovalle Savena, strada di rara bellezza che nulla ha da invidiare a certe zone del Trentino. Le rocce a picco sul fiume sono stupende e sembra quasi di essere non a due passi da Bologna ma sulle Alpi!
Arrivati a Bologna siamo tornati nel caos e da qui in poi la gita si è potuta considerare finita…
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